Allettare il capo con buone ragioni e tempismo perfetto è più un’arte che una scienza, specie quando ciò che si chiede è un bel aumento di stipendio.
Per molti lavoratori, il pensiero di sedersi con il proprio superiore e richiedere un saldo più cospicuo sul proprio conto in banca ogni mese è paragonabile a una prova di coraggio. Si cercheranno mille scuse per posticipare, mille dubbi su come porsi, cosa dire. Non preoccupatevi, siamo qui per guidarvi tra i meandri di un percorso tanto scivoloso quanto possibile. Ecco alcuni consigli da tener presenti.
Capire quando è il momento giusto per chiedere di più
Iniziare a parlare di soldi durante l’annuncio di riduzioni di budget è come chiedere un gelato in mezzo a una tempesta di neve. Capire il momento adeguato è cruciale: occhieggiare i bilanci aziendali e aspettare che le nuvole si diradino potrebbe fare la differenza tra un ‘ci penseremo’ e un ‘non se ne parla proprio’.
Prima di lanciarsi nell’arena, fare un po’ di ricerca non guasta. Conoscere quanto guadagnano i colleghi in giro per il mondo per un lavoro simile al vostro è utile. Ci sono siti apposta, forum, linkedin; informarsi è un dovere per non sparare cifre a casaccio.
Portarsi dietro un arsenale di argomentazioni
Arrivare al dunque con un bel dossier sotto braccio che dimostri quanto siete indispensabili è un’ottima mossa. Progetti portati a termine con successo, problemi risolti con un colpo di genio, ogni cosa può servire per costruire il vostro caso. Presentatevi con una cifra precisa in mente, dimostrando di non essere lì per tirare a indovinare.
Per quanto sia tentante acciuffare il capo quando lo si incrocia vicino alla macchinetta del caffè, resistete. Programmate un incontro senza fretta, in un momento in cui il capo può concentrarsi sul vostro eroismo quotidiano senza distrazioni. Se le circostanze virano verso l’email di rifiuto, prendetela con filosofia e spostate il discorso al giorno seguente.
Infine, se il colpo va a segno o meno, un pizzico di diplomazia non guasta mai. Una mail di ringraziamento è quel tocco gentile che fa capire che la classe non è acqua. Si può sempre giocare sul lungo termine, offrendosi per nuove sfide professionali e facendo capire che si è del materiale da aumento. Gentiluomini e gentildonne, in bocca al lupo!
“Chi non risica, non rosica”, un detto popolare che ben si adatta al delicato momento di chiedere un aumento di stipendio. In tempi di crisi economica, il valore del proprio lavoro assume un significato ancora più profondo, diventando spesso una necessità più che un desiderio.
Il consiglio di informarsi sulla situazione finanziaria dell’azienda prima di avanzare la propria richiesta è cruciale. In un periodo di difficoltà, potrebbe essere strategico attendere tempi migliori per evitare un rifiuto che potrebbe incidere negativamente sulle relazioni professionali. Allo stesso modo, conoscere il proprio valore di mercato, evidenziando i contributi significativi apportati all’azienda, è fondamentale per costruire una richiesta di aumento salariale ben argomentata e realistica.
La tempistica, il modo in cui ci si presenta e la capacità di gestire le proprie emozioni durante la negoziazione sono tutti fattori che possono influenzare l’esito della richiesta. Inoltre, dimostrare apertura a nuove responsabilità e esprimere gratitudine, indipendentemente dall’esito della negoziazione, riflette una maturità professionale che potrebbe rivelarsi preziosa in futuro.
Infine, la discrezione post-aumento e il continuo impegno nel proprio lavoro sono essenziali per mantenere un ambiente lavorativo sano e per consolidare la fiducia riposta dal proprio superiore. Chiedere un aumento di stipendio è dunque un percorso che richiede preparazione, tempismo e una buona dose di coraggio, ma che può portare a significativi miglioramenti professionali e personali.