Se sei curioso di sapere cosa stia succedendo alla popolazione anziana in Argentina e quali sfide stia affrontando, preparati a scoprire dettagli che potrebbero sorprenderti.
Uno studio piuttosto intrigante, portato avanti dall’Osservatorio della Deuda Sociale della Universidad Católica Argentina (UCA), si è tuffato nell’analisi dei problemi legati all’età che avanza in Argentina. Pare che, stando a questo rapporto, circa un quarto degli anziani del Paese non sia molto soddisfatto del proprio stato di salute, riconoscendolo addirittura in condizioni critiche. Il disagio da considerare serio si aggira intorno al 30,9%.
A quanto pare, anche la componente psicologica non viene risparmiata: il 25,1% di chi ha superato i 60 anni convive con difficoltà legate allo stress o all’ansia, mentre quasi la stessa percentuale lotta contro disturbi nel sonno. Questa ricerca, che prende il nome di Survey de la Deuda Social Argentina (EDSA), ha suddiviso lo stato di salute percepito in tre fasce: niente da segnalare, qualche fastidio da considerare, fino a gravi problemi o malattie croniche.
La salute degli anziani in Argentina: un quadro non proprio roseo
Dal rapporto dell’UCA si evince che non tutti gli anziani si trovano sulla stessa barca: alcuni navigano acque tranquille, mentre altri affrontano intemperie che scalfiscono la loro qualità di vita. Ed ecco che arrivano in gioco le conseguenze del periodo pandemico, che sembrano avere peggiorato sensibilmente la percezione del proprio benessere, con un aumento di chi si dichiara meno in salute.
Ma l’età conta la sua parte: chi supera i 75 anni ha una visione più scura del proprio stato di salute rispetto a chi si attesta nella fascia 60-74 anni. Fattori come sentirsi soli o essere vedovi potrebbero giocare un ruolo in questa percezione di maggiore fragilità, con le donne anziane che esprimono un senso di disagio maggiore, una condizione che parrebbe essere in crescita dopo la pandemia.
Stato civile e reddito: questioni che incidono sulla vista degli anziani
Analizzando il rapporto più a fondo, emerge che risulta decisivo anche il proprio status sentimentale. Infatti, i vedovi lamentano più problematiche salute rispetto a chi ancora ha il proprio partner, situazione che diventa ancora più marcata dopo il Covid-19. Poi c’è l’istruzione, che, incredibilmente, influisce sulla percezione della propria salute: chi ha studiato di meno tende a ritenerla peggio.
Il rapporto si spinge fino a sottolineare un dinamismo sociale chiaro: meno risorse economiche significano, per gli anziani, maggiori difficoltà di salute percepite. In poche parole, durante la pandemia, quasi la metà degli anziani non ha potuto accedere a visite mediche regolari, un dato che attira l’attenzione sulla necessità di tutelare con maggiore efficacia la salute di chi è più esposto ai rischi.
Quindi, il documento diffuso dall’UCA suona quasi come una sveglia, richiamando l’attenzione sulla necessità di intervenire concretamente supportando gli anziani argentini, spesso invisibili agli occhi della società, ma che sono portatori di esigenze complesse e sfaccettate.
“La vecchiaia è quella fase della vita in cui, dopo aver combattuto le battaglie della giovinezza, ci si confronta con una nuova realtà, spesso invisibile agli occhi della società”, così potrebbe esprimersi un pensatore moderno riflettendo sulle sfide dell’invecchiamento della popolazione in Argentina. L’Osservatorio della Deuda Sociale della Universidad Católica Argentina (UCA) ci presenta un quadro preoccupante, dove un quarto degli anziani percepisce la propria salute in condizioni critiche e un significativo 25,1% soffre di malessere psicologico.
Questa situazione, aggravata dalla pandemia, svela una realtà in cui la solitudine, la vedovanza e la povertà estrema incidono profondamente sul benessere emotivo e fisico degli anziani. La mancata realizzazione di visite mediche annuali durante la pandemia per il 44% degli anziani solleva interrogativi urgenti sulla salute integrale di questa fascia vulnerabile della popolazione.
Il rapporto dell’UCA ci invita a riflettere sulla necessità di politiche sociali e sanitarie inclusive, che tengano conto delle specificità dell’età avanzata, per non lasciare nessuno indietro in questa fase cruciale della vita. La società deve riconoscere e affrontare le sfide multifattoriali dell’invecchiamento, per garantire a tutti gli anziani la dignità e il benessere che meritano.